La vita adulta può essere suddivisa in due ampi periodi di circa 25 anni l’uno: dai 20 ai 40 anni (il giovane adulto), e dai 40 ai 60 anni (l’età di mezzo). Il periodo di vita che va dai 20 ai 40 anni è caratterizzato da forti contraddizioni; l’individuo da una parte lotta per stabilire il proprio ruolo nella società, dall’altra combatte ancora con i residui dei conflitti dell’infanzia e dell’adolescenza...
Una delle elaborazioni più significative che fornisce un nuovo modello dello sviluppo sociale umano è la Teoria dell’Attaccamento di Bowlby. Storicamente la teoria dell’attaccamento si è sviluppata a partire dalla teoria psicoanalitica delle relazioni oggettuali, ed ha molto in comune specialmente con le idee di Winnicott, Fairbairn e Guntrip...
L’emozione e in generale l’affettività sono argomenti trasversali alla Storia del Pensiero che hanno da sempre appassionato pensatori e filosofi fin dall’Antichità, basti pensare alle acute disamine di autori come Platone e Aristotele, o in epoca moderna di Cartesio e Pascal...
Agli esordi della psicologia scientifica l’attenzione è stata oggetto di studio all’interno di esperimenti riguardanti la coscienza ed in particolare l’introspezione. Con il comportamentismo e la Gestalt l’attenzione fu relegata su un piano assolutamente secondario, per essere nuovamente rivalutata negli anni 50 dal Cognitivismo. In questo stesso periodo gli studi neurofisiologici si affiancarono a quelli più propriamente psicologici...
Potremmo definirle come reazioni adattive, di mediazione con l’ambiente, determinate da esperienze piacevoli o spiacevoli, caratterizzate da peculiari reazioni somatiche e da determinate qualità affettive. Nella concezione tradizionale l’emotività era considerata un’attività disorganizzata e disfunzionale, un fattore di distorsione e di disturbo del comportamento razionale: le emozioni erano considerate come appartenenti alla parte animale ed irrazionale dell’essere umano, e quindi avevano una connotazione estremamente negativa.
II conflitto può essere definito come la presenza di assetti motivazionali contrastanti rispetto alla meta. Può essere presente essenzialmente in 3 ambiti: intrapersonale, interpersonale (tra soggetti in reciproca relazione), ed extrapersonale (rispetto ad un coinvolgimento in una situazione esterna).
Si definisce frustrazione la condizione in cui viene a trovarsi l’organismo quando è ostacolato, in modo permanente o temporaneo, nella soddisfazione dei propri bisogni. Sin dalla nascita il bambino è esposto ad una lenta ed oculata somministrazione di frustrazioni da parte dei genitori. Questi dovranno cercare di somministrarle in modo tollerabile. La madre, con la quale il bambino realizza la prima elementare forma di vita sociale, rappresenta, nella fase iniziale della esistenza, la fonte principale da cui proviene la frustrazione (oltre che la gratificazione) dei bisogni.